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La passione per la fotografia accompagna quella per la mia professione di neuropsichiatra e psicoterapeuta. Mi dedico alla fotografia d’arte cercandola un po’ ovunque: nelle sale espositive, così come nelle immagini che incontro in ambienti domestici o per strada, che diventano contenitori di emozioni, di significati.

Uso il bianco e nero: la perdita dei riferimenti cromatici rende la fotografia più aperta ad una visione sognante, ampliando la distanza dal reale. Il colore mi serve quando si presta a creare atmosfere che trovo, per qualche motivo, suggestive. A volte mi dedico ad immagini che nascono da un mio movimento interno alla fotografia, dove cancellare e ‘riscrivere’ esprimono la tensione che lega assieme il dimenticare ed il ricordare, l’allontanarsi ed il ritornare. L’ironia amara di Martin Parr, le ombre di Mimmo Jodice, il silenzio che si carica di emozione dei volti e degli spazi di Mario Giacomelli prendono parte ad un mio ‘foto-teatro’ interno, aperto ai nuovi incontri, che mi accompagna nelle giornate in cui esco con l’intenzione di fotografare.

 

…Forme tes yeux en les fermant…
(A. Breton, P. Eluard)

© Monica Bomba

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